domenica 26 novembre 2017

I BONSAI



"Bonsai" è la lettura giapponese dei due kanji 盆栽: il primo (bon) significa "bacinella", "ciotola", mentre il secondo (sai) significa "piantare".
L'arte giapponese dei bonsai si è originata da quella cinese del penzai (o penjing). A partire dal secolo VI, l'organico dell'ambasciata e gli studenti buddisti giapponesi ritornarono dalla Cina con dei vasi. Almeno 17 missioni diplomatiche sono state mandate dal Giappone alla corte Tang dal 603 all'839.
La tecnica bonsai, nata in Cina e modificata in Giappone applicando alle piante coltivate i canoni della propria estetica influenzata dallo Zen, è legata a quello che gli Orientali chiamano seishi: l'arte di dare una forma, di coltivare, il praticare le tecniche più svariate sempre nel rispetto della pianta. I bonsai sono dunque natura viva, piccoli alberi che malgrado le dimensioni contenute esprimono tutta l'energia che è racchiusa in una pianta grande.
I bonsai possono essere da interno, cioè piante di origine tropicale che devono essere tenute in casa d'inverno e da esterno cioè piante che possiamo tenere all'esterno anche se è meglio proteggerle dal gelo.

La coltivazione Bonsai

Per prima cosa bisogna avere a disposizione una pianta, si può comprare un prebonsai (materiale da lavorare che deve essere potato e legato con il filo) oppure si può ottenere attraverso differenti tecniche di coltivazione (es. margotta o talea). Tuttavia è molto importante che si scelga una specie che si adatti alle proprie condizioni ambientali. Hai una gran voglia di tenere le piante all’interno (ciò limita la tua scelta alle specie subtropicali che sopravvivono all’interno) o ti piacerebbe tenere i tuoi Bonsai all’aperto? Nel secondo caso, la maggior parte delle specie non tropicali cresceranno perfettamente finché saranno protette sia dagli intensi raggi solari sia dalle temperature più fredde. Una scommessa sicura consiste nella scelta di specie autoctone.

La cura

Una parte fondamentale delle informazioni sulla coltivazione del Bonsai riguarda il suo mantenimento e la sua cura. Sebbene ogni tipo di pianta abbia delle specifiche linee guida per la sua cura, in questa sezione vi illustrerò alcune regole di base, partendo dall’innaffiatura.
La frequenza dell’innaffiatura dipende da un’ampia varietà di fattori, inclusi la specie della pianta, la usa dimensione e il clima. L’annaffiatura troppo abbondante può provocare il marciume radicale, che rappresenta una delle maggiori cause di morte dei Bonsai. Tuttavia, poiché alcuni Bonsai si trovano in vasi molto piccoli, possono seccare molto facilmente. Scegliere la giusta composizione del terriccio e rinvasare regolarmente (fare attenzione che il terriccio non diventi troppo compatto altrimenti la pianta farebbe fatica ad assorbire l’acqua correttamente) permettono alla pianta di vivere in piena salute. Un’importante regola per annaffiare correttamente consiste nel controllare con che frequenza l’albero deve essere bagnato e nell’annaffiarlo abbondantemente (assicurati che il terreno assorba l’acqua correttamente).
Oltre all’annaffiatura e al rinvaso, anche la concimazione è molto importante. Dato che gli alberi si trovano in piccoli vasi, con scarsa disponibilità di spazio e di nutrimento, devono essere concimati con regolarità per rimanere in salute. Ancora una volta, le quantità e la frequenza delle concimazioni dipendono dalle specie della pianta. La marca o il tipo di concime (liquido o solido) non sono così importanti, purché si faccia attenzione a somministrare delle dosi minori rispetto a quelle che le piante normali richiedono.

Potete creare il vostro bonsai con qualsiasi albero che avete in giardino facendo una margotta o una talea, per esempio con ulivo, un melograno, un melo, un gelso ecc....
L'obiettivo finale della coltivazione di un Bonsai è creare una rappresentazione miniaturizzata ma realistica della natura nella forma di un albero. I Bonsai non sono piante geneticamente nane, infatti, tutte le specie di alberi possono essere utilizzate per la coltivazione.
Diverse classificazioni di Bonsai sono state proposte, e sebbene le classificazioni sulle esatte dimensioni siano controverse, aiutano a comprendere gli aspetti estetici e botanici dei Bonsai. Le classificazioni sono originariamente basate sul numero di uomini necessari per sollevare la pianta.

Le classificazioni delle dimensioni, in misura crescente
  • Keshitsubo: 3-8 cm
  • Shito: 5-10 cm
  • Mame: 5-15 cm
  • Shohin: 13-20 cm
  • Komono: 15-25 cm
  • Katade-mochi: 25-46 cm
  • Chumono / Chiu: 141-91 cm
  • Omono / Dai: 76-122 cm
  • Hachi-uye: 102-152 cm
  • Imperial: 152-203 cm
Per evitare che un albero riempia il vaso di radici e infine muoia per mancanza di sostanze nutritive, il rinvaso regolare è fondamentale. Il rinvaso del tuo Bonsai non lo manterrà piccolo; fornirà invece all'albero le nuove sostanze nutritive di cui ha bisogno per crescere e fiorire.
La frequenza con la quale un Bonsai deve essere rinvasato dipende dalla dimensione del vaso e dalla specie dell’albero. Gli alberi a crescita rapida hanno bisogno di essere rinvasati ogni due anni (a volte anche ogni anno), mentre quelli più vecchi e maturi devono essere rinvasati entro un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni. Non rinvasare secondo uno schema, ma controlla i tuoi alberi a inizio primavera, rimuovendolo con cura dal vaso. Un Bonsai ha bisogno di essere rinvasato quando le radici circondano il sistema radicale. Quando le radici sono ancora contenute nel terreno, aspetta un altro anno prima di controllare di nuovo.


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