giovedì 25 agosto 2022

Cosa seminare nell'orto a settembre

Settembre segna il passaggio dall’estate all’autunno e richiede una particolare attenzione alla cura dell’orto, sia in modo che la raccolta degli ultimi ortaggi estivi e delle erbe aromatiche avvenga per tempo, sia al fine di preparare il terreno per la semina delle varietà che potranno essere raccolte ad autunno inoltrato oppure in primavera.

La luna nuova il 25, sarà piena il 10 settembre e quindi pienamente Luna piena del raccolto, nome propriamente riferito alla Luna piena più vicina all’equinozio di autunno, che nel 2022 è atteso il 23 settembre. Ogni 3 anni circa questa luna cade invece nel mese di ottobre, come avvenuto nel 2020, quando è sorta in cielo l’1 ottobre.

I nativi americani la chiamavano così perché il grande lavoro di raccolta poteva essere prolungato anche di notte sotto la luce della luna piena, che quindi era molto amata. In particolare questo nome viene attribuito alla tribù degli Algonchini, la più numerosa, ma questa non era l’unica e infatti altre tradizioni si affiancano e a volte si sovrappongono: la Luna del Raccolto è chiamata per esempio anche Luna del mais, perché uno dei prodotti di settembre era proprio il mais. Settembre è il mese giusto per seminare in pieno campo barbabietole, bieta, carota, cavoli, cicorie, indivie, finocchi, lattughe, prezzemolo, rape, ravanelli, rucola, spinaci, valeriana.

lunedì 22 agosto 2022

LA PAULOWNIA L'ALBERO CHE SALVERÀ IL MONDO

 La Paulownia tomentosa, conosciuta anche come Kiri, albero dell’imperatrice o più semplicemente paulonia, è una specie arborea originaria dell’Asia orientale. Da qualche anno sta iniziando a diffondersi anche nel nostro Paese. L’interesse per questa pianta appartenente alle Lamiales sta crescendo in tutto il mondo per via dei suoi eccellenti usi ambientali e industriali.

Si tratta, infatti, di un albero dalla crescita velocissima e con un legno molto pregiato, che ha, inoltre, la capacità di assorbire molte sostanze inquinanti per l’ambiente.


In quest’articolo vi faremo conoscere le caratteristiche botaniche di questa pianta e i suoi usi principali. Vedremo inoltre come coltivare una paulownia tomentosa nel modo giusto, usando solo tecniche biologiche.


I semi sono piccolissimi contenuti in una specie di noce, sono fotoplastici dunque hanno bisogno della luce del sole per germinare quindi al momento della semina non bisogna interrarli troppo. Io i semi li ho comprati online dai vivai mola dell' Abbadia http://www.vivaimdb.it/ qui vendono sia i semi che le piantine.

L’albero di Paulownia tomentosa

La Paulownia tomentosa è un albero dell’ordine delle Lamiales, famiglia botanica delle Paulowniaceae.

Luogo di origine

Nelle zone orientali d’origine (Cina) vive nei boschi misti di caducifoglie o in ampie aree destinate alla coltivazione intensiva.

Arriva in Europa ad inizio 800, importata dalla “Compagnia Olandese delle Indie Orientali”. Il nome Paulownia tomentosa deriva dalla principessa russa Anna Pavlovna, figlia dello Zar Paolo I.
Negli ambienti in cui è stata introdotta, la pianta ha una diffusione spontanea più ampia.
In Italia è presente in tutte le regioni ed è conosciuta anche con il nome semplice di paulonia. Si trova con facilità in ambienti ruderali, ad esempio ai margini dei boschi, in zone rupestri come quelle dei ripidi versanti rocciosi, o lungo le sponde dei fiumi.
Ma anche in zone urbane è molto facile trovare quest’albero dell’imperatrice. Ad esempio tra le fessure delle pavimentazioni nei giardini, sotto i muraglioni, in aree verdi abbandonate. In ambito forestale è una specie pioniera, capace di colonizzare alla svelta le zone colpite da incendi o altre situazioni al limite, come gli allagamenti.Caratteristica peculiare della paulownia tomentosa è la sua crescita veloce. In soli 3 anni l’albero può facilmente superare i 12-15 m di altezza. All’età adulta può arrivare fino a 20 m.

La pianta di paulonia è maestosa, con un’ampia chioma molto ramificata e un naturale portamento espanso ed elegante. È una specie decidua.

Da adulta ha la corteccia del fusto grigia, con superficie liscia. Il legno è chiaro, molto leggero, ma altrettanto resistente. Nell’età giovanile si sviluppa come un fusto eretto e ramificato, pieno di grandi foglie.


La pianta ha uno spiccato dimorfismo fogliare, con una netta differenza tra gli esemplari giovani (con foglie enormi) e quelli adulti (con foglie più piccole).

Le foglie di paulownia tomentosa sono verdi, tipicamente cuoriformi (apice acuto e base cordata). Inoltre, sono lunghe fino a 40 cm e con un diametro altrettanto importante. Hanno una leggera peluria, con evidenti nervature e un odore forte e penetrante. Le troviamo singole e opposte sui fusti.

Specie nella forma giovanile, la paulonia può confondersi con le piante del genere Catalpa. In particolare la specie Bignonia catalpa, simile nell’aspetto delle foglie.

Con gli anni, però, la pianta stabilizza la sua crescita e riduce le dimensioni del fogliame, divenendo inconfondibile.

La fioritura della paulownia tomentosa fiorisce in tarda primavera, tra i mesi di aprile e maggio. È molto appariscente, e questo ne fa un albero perfetto per uso ornamentale, anche con un singolo esemplare in giardino.
Il fiore è formato da una grande pannocchia piramidale, che può essere lunga fino a 50 cm. Inoltre, ha un corto peduncolo (1-2 cm) e un calice lungo circa 1,5 cm con 5 lobi. La corolla va dai 5 ai 7 cm, molto profumata, bilabiata e campanulata. Il colore è un vistoso lilla-violetto.
In generale, le infiorescenze sono ricche di ghiandole contenenti olio essenziale.
L’impollinazione è entomofila, cioè operata da api e altri insetti impollinatori. I fiori producono grandi quantità di polline e nettare, perciò sono molto graditi alle api, che riescono a produrre un ottimo miele uniflorale.

Il frutto è costituito da una capsula biloculare, di forma ovoidale e appuntita (lunga fino a 4,5 cm). Questa ha al suo interno fino a duemila semi alati, lunghi fino a 4 mm.

Un albero adulto di paulownia tomentosa può arrivare a produrre anche 20 milioni di semi in una stagione. E questa grande mole di semi può dispersi col vento ad una distanza di 10 km. Per questo la pianta si diffonde facilmente, fino a diventare infestante.

La capsula che contiene i semi si apre tra l’inverno e la primavera. Il seme però attecchisce solo se ha le giuste condizioni a livello di terreno e illuminazione.



La Paulownia tomentosa, conosciuta anche come Kiri, albero dell’imperatrice o più semplicemente paulonia, è una specie arborea originaria dell’Asia orientale. Da qualche anno sta iniziando a diffondersi anche nel nostro Paese. L’interesse per questa pianta appartenente alle Lamiales sta crescendo in tutto il mondo per via dei suoi eccellenti usi ambientali e industriali.

Si tratta, infatti, di un albero dalla crescita velocissima e con un legno molto pregiato, che ha, inoltre, la capacità di assorbire molte sostanze inquinanti per l’ambiente.


In quest’articolo vi faremo conoscere le caratteristiche botaniche di questa pianta e i suoi usi principali. Vedremo inoltre come coltivare una paulownia tomentosa nel modo giusto, usando solo tecniche biologiche.



L’albero di Paulownia tomentosa

La Paulownia tomentosa è un albero dell’ordine delle Lamiales, famiglia botanica delle Paulowniaceae.


Luogo di origine

Nelle zone orientali d’origine (Cina) vive nei boschi misti di caducifoglie o in ampie aree destinate alla coltivazione intensiva.



Storia

Albero imperatrice in fiore

Arriva in Europa ad inizio 800, importata dalla “Compagnia Olandese delle Indie Orientali”. Il nome Paulownia tomentosa deriva dalla principessa russa Anna Pavlovna, figlia dello Zar Paolo I.

Negli ambienti in cui è stata introdotta, la pianta ha una diffusione spontanea più ampia.

In Italia è presente in tutte le regioni ed è conosciuta anche con il nome semplice di paulonia. Si trova con facilità in ambienti ruderali, ad esempio ai margini dei boschi, in zone rupestri come quelle dei ripidi versanti rocciosi, o lungo le sponde dei fiumi.

Ma anche in zone urbane è molto facile trovare quest’albero dell’imperatrice. Ad esempio tra le fessure delle pavimentazioni nei giardini, sotto i muraglioni, in aree verdi abbandonate. In ambito forestale è una specie pioniera, capace di colonizzare alla svelta le zone colpite da incendi o altre situazioni al limite, come gli allagamenti.



Caratteristiche dell’albero dell’imparatrice

Foglie di Paulownia tomentosa

Caratteristica peculiare della paulownia tomentosa è la sua crescita veloce. In soli 3 anni l’albero può facilmente superare i 12-15 m di altezza. All’età adulta può arrivare fino a 20 m.

La pianta di paulonia è maestosa, con un’ampia chioma molto ramificata e un naturale portamento espanso ed elegante. È una specie decidua.

Da adulta ha la corteccia del fusto grigia, con superficie liscia. Il legno è chiaro, molto leggero, ma altrettanto resistente. Nell’età giovanile si sviluppa come un fusto eretto e ramificato, pieno di grandi foglie.


La pianta ha uno spiccato dimorfismo fogliare, con una netta differenza tra gli esemplari giovani (con foglie enormi) e quelli adulti (con foglie più piccole).

Le foglie di paulownia tomentosa sono verdi, tipicamente cuoriformi (apice acuto e base cordata). Inoltre, sono lunghe fino a 40 cm e con un diametro altrettanto importante. Hanno una leggera peluria, con evidenti nervature e un odore forte e penetrante. Le troviamo singole e opposte sui fusti.

Specie nella forma giovanile, la paulonia può confondersi con le piante del genere Catalpa. In particolare la specie Bignonia catalpa, simile nell’aspetto delle foglie.

Con gli anni, però, la pianta stabilizza la sua crescita e riduce le dimensioni del fogliame, divenendo inconfondibile


Fiori e semi di paulownia tomentosa

Fiori del kiri

La fioritura della paulownia tomentosa fiorisce in tarda primavera, tra i mesi di aprile e maggio. È molto appariscente, e questo ne fa un albero perfetto per uso ornamentale, anche con un singolo esemplare in giardino.

Il fiore è formato da una grande pannocchia piramidale, che può essere lunga fino a 50 cm. Inoltre, ha un corto peduncolo (1-2 cm) e un calice lungo circa 1,5 cm con 5 lobi. La corolla va dai 5 ai 7 cm, molto profumata, bilabiata e campanulata. Il colore è un vistoso lilla-violetto.

In generale, le infiorescenze sono ricche di ghiandole contenenti olio essenziale.

L’impollinazione è entomofila, cioè operata da api e altri insetti impollinatori. I fiori producono grandi quantità di polline e nettare, perciò sono molto graditi alle api, che riescono a produrre un ottimo miele uniflorale.



Il frutto è costituito da una capsula biloculare, di forma ovoidale e appuntita (lunga fino a 4,5 cm). Questa ha al suo interno fino a duemila semi alati, lunghi fino a 4 mm.

Un albero adulto di paulownia tomentosa può arrivare a produrre anche 20 milioni di semi in una stagione. E questa grande mole di semi può dispersi col vento ad una distanza di 10 km. Per questo la pianta si diffonde facilmente, fino a diventare infestante.

La capsula che contiene i semi si apre tra l’inverno e la primavera. Il seme però attecchisce solo se ha le giuste condizioni a livello di terreno e illuminazione.


Come coltivare la paulownia tomentosa

La coltivazione della paulonia può avere diverse finalità. Naturalmente è diverso coltivare un albero di paulownia in giardino per fini ornamentali, oppure avviare una coltivazione specializzata per ricavarne il legno o da affiancare ad un’azienda di apicoltura.

Nel primo caso è molto facile che la paulownia tomentosa ve la troviate spontanea nel terreno, visto che si diffonde facilmente. Noi vi consigliamo di non considerarla un’infestante e curarla come le altre piante dell’appezzamento.

Per una coltivazione intensiva, gli accorgimenti colturali sono maggiori, anche se la rusticità dell’albero dell’imperatrice è proprio il tratto caratteristico che rende questa specie molto interessante. La paulownia tomentosa si può riprodurre per sia sessuata, quindi da seme, o per via vegetativa (talea).

La riproduzione da seme è consigliata soprattutto per le piccole coltivazioni, finalizzate più che altro all’uso ornamentale.



Le piccole piantine appena germogliate.




Le piantine dopo un mese



Dopo un anno


Dopo quattro anni in fioritura



Il fiore della PAULOWNIA in dettaglio

venerdì 19 agosto 2022

ORTO 2022 ZUCCA BLU HUBBARD

 Zucca Hubbard Blue (Cucurbita maxima): dal 1854 si coltiva questa bella zucca dalla pelle blu, orginaria del Sud America era in principio verde, un'attenta selezione della metà del''800 ha prodotto il bel colore che ancora conserviamo. Il frutto di grandi dimensioni, può pesare dai 3 fino ai 20 chilogrammi, si conserva per molti mesi, la polpa è tipica delle maxima, dolce e vellutata. Molto produttiva è pronta in 110 giorni dal trapianto. Ottima per la ristorazione come per la produzione familiare.