giovedì 19 gennaio 2023

L' ONTANO NERO (ALNUS GLUTINOSA)

 La pianta di Alnus glutinosa (Ontano Nero) è un albero deciduo appartenente alla famiglia delle Betulaceae, originario dell’Europa, dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale. Portamento largamente conico, con foglie verde scuro, ovate, lunghe fino a 10 cm. Corteccia fessurata longitudinalmente, di colore nero. Porta fiori maschili e femminili in amenti separati ma sulla stessa pianta. Sviluppa amenti maschili penduli, di colore giallo-bruno, lunghi fino a 10 cm, riuniti in gruppi di 3-5, a fine inverno – inizio primavera e frutti estivi ovoidi, lunghi 1-2 cm. Può raggiungere l’altezza di circa 25 metri. Coltivato per il fogliame ornamentale, è di particolare effetto piantato vicino all’acqua ed è largamente impiegato nella bonifica dei terreni.Il nome generico Alnus deriva dal latino alnus (= ontano). La somiglianza del nome latino con quello attuale della pianta in lingue derivate dal tedesco suggerisce una derivazione da radici indo-europee di significato controverso.


Il termine italiano ontano deriva dal tardo latino alnetanus a sua volta da alnetum (= ontaneto, bosco di ontani).


Il genere Alnus comprende una trentina di piante arboree a foglia caduca note con il nome generico di ontani. Sono generalmente di piccola taglia, raggiungendo al massimo 25 metri, oppure hanno portamento arbustivo. Sono diffuse in Eurasia, Africa settentrionale e America settentrionale e centrale.


Hanno foglie semplici, alterne, caduche, ovali e dentellate. Sono piante monoiche con fiori raccolti in amenti allungati quelli maschili, più corti e ovali quelli femminili. Le infruttescenze sono simili a piccole pigne.


Crescono in terreni freschi, umidi e poveri di nutrienti. Sono specie colonizzatrici poiché le loro radici fissano l’azoto mediante batteri simbionti e, per questo, sono usate come piante di recupero di zone degradate o in cui è passato il fuoco. Sono usate come piante ornamentali e per fare apprezzati bonsai. Il legno era usato per costruire oggetti come secchi e tinozze.


La corteccia ha proprietà antinfiammatoria e cicatrizzante e oggi vengono riconosciute a essa anche proprietà antitumorali.

Le specie indigene in Italia sono: Alnus cordata (Loisel.) Desf. (ontano napoletano, alto 15-18 metri spesso coltivato come ornamentale, è endemismo in Corsica e in Italia meridionale e Sardegna): Alnus glutinosa (L.) Gaertner (ontano nero); Alnus incana (L.) Moench (ontano bianco, alto 15-18 metri con corteccia grigia e foglie biancastre nella pagina inferiore); Alnus viridis (Chaix) DC. (ontano verde, alto fino a 4 metri con portamento arbustivo, è presente in montagna anche ad altezze elevate);

Conosciuta volgarmente come: ontano nero, alno, verna.


Il nome specifico glutinosa deriva dall’aggettivo latino glūtĭnōsus, a, um (= appiccicoso) poiché le gemme e le foglie giovani sono appiccose per la presenza di una sostanza protettiva. Invece il nome volgare ontano nero deriva dal colore grigio-scuro della corteccia.


L’ontano nero è caducifoglio, ha crescita rapida, tronco eretto e raggiunge i 25 metri di altezza. Le foglie non ingialliscono, ma rimangono verdi fino alla caduta autunnale. È specie diffusa in tutta Europa nei boschi umidi e lungo i corsi d’acqua le cui rive protegge dall’erosione. Come gli altri esemplari del genere le sue radici contengono batteri azotofissatori permettendo di colonizzare ambienti poveri di nutrienti.

Il legno bianco-giallastro diventa rosso mattone a contatto con l’aria. Esso non marcisce nell’acqua per cui molte costruzioni nel passato erano costruite su pali di ontano, in particolare a Ravenna e Venezia.

La corteccia ha proprietà febbrifughe e astringenti e le foglie erano usate per fare impacchi sudoripari e antireumatici.

Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta; Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Hamamelidae; Ordine: Fagales; Famiglia: Betulaceae; Genere: Alnus; Specie: Alnus glutinosa

Forma biologica: fanerofita arborea (P scap). Fanerofita (simbolo: P) è una pianta perenne e legnosa con gemme svernanti poste a più di 30 cm dal suolo. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.

La pianta può avere anche forma biologica di: Fanerofita cespugliosa (simbolo: P caesp). Cespugliosa o cespitosa (simbolo: caesp) significa che il portamento è cespuglioso.

Descrizione: Albero alto dai 10 ai 25 metri, talvolta con portamento arbustivo. Il fusto è eretto e la corteccia è nerastra e fessurata longitudinalmente. Il legno varia da giallo-aranciato a rosso-aranciato dopo il taglio. Le foglie sono alterne, caduche con lamina coriacea, subrotonde con margine dentellato, le foglie giovani sono appiccicose nella pagina inferiore, sono verde intenso nella pagina superiore e più chiare in quella inferiore e non cambiano colore invecchiando. È pianta monoica con fiori piccoli e riuniti in infiorescenze ad amento. Gli amenti maschili sono riuniti in gruppi di 3-5 sono penduli e cilindrici e di colore giallo-verdastro, quelli femminili sono anch’essi riuniti in gruppi variabili o anche solitari, sono peduncolati ed eretti, hanno forma elissoidale e colore verde. Le infruttescenze sono nere e di consistenza legnosa, pendule e somigliano a piccole pigne e possono persistere anche per diversi anni, il vero frutto è un piccolo achenio alato.

L’ontano è già menzionato nell’Odissea, in cui si racconta che “Colei che nasconde gli uomini” vivesse in una grotta circondata da un bosco fatto di ontani, cipressi e pioppi. Ontano chiamato “albero delle streghe”, legato alle Parche reggenti il destino dell’Uomo, la porta dell’Oltretomba, l’albero che sanguina, l’albero della rinascita, l’albero cosmico. Insomma, un signore di tutto rispetto, che ha stregato ed affascinato l’Uomo della civiltà mediterranea ed europea. Senza avere la presunzione di pormi al livello dei saggi delle grandi epoche, vorrei dire anch’io la mia: l’ontano ricorda un essere forte, potente, severo, saggio, benevolo, taumaturgico.

Venezia è stata costruita, per molta parte di essa, su pali di ontano piantati nel fondale della laguna. Il legno, una volta bagnato, si indurisce moltissimo, diventando quasi impossibile da disruggere.

L’ontano, se tagliato, assume un colore rosso simile al sangue.
Vivendo nelle zone paludose e umide, infestate di zanzare, tipiche delle pianure del nord Italia, tende a bonificare il terreno con il suo fogliame estremamente nutriente e le radici che si possono scorgere negli argini dei corsi d’acqua creando così riparo per i pesci; per analogia esso sarà in grado di curare tutto ciò che si presenta rosso e ricco di siero e “stagnante”: l’infiammazione. Infatti, le sue gemme sono utilissime in tutti gli stati flogistici, di ipertrofia dovuta ad allergie respiratorie e di punture di insetti e orticaria di vario genere, negli stati di gotta, nelle aderenze post-chirurgiche e post-infiammatorie, nelle otiti sierose e in alcune malattie esantematiche. E’ il rimedio complementare agli antibiotici nella cura di postumi flogistici non risolti. Molto utile, alternato a Ribes nigrum e abbinato a piante specifiche per l’apparato su cui si vuole agire, nella prevenzione e nella cura delle allergie respiratorie che regrediscono fino a risoluzione in molti casi.

Il gemmoderivato è uno dei pochi dal gusto leggermente amaro e astringente, ma cosa ci si può aspettare da un albero così severo e potente?


L’ontano è estremamente efficace nel ridurre al nulla il fastidio delle punture delle zanzare. Se usato costantemente a dosi minime per tutto il periodo estivo, le zanzare non saranno più un problema.


Tradizionalmente, gli impacchi con le foglie di ontano fungevano da antireumatico; il decotto di corteccia era usato per curare le gengiviti.


Nell’industria tintoria, la corteccia, opportunamente lavorata, si usava per colorare di nero e per conciare le pelli, mentre se mischiata con le gemme, permetteva di ottenere il giallo. 

L' ONTANO NERO può essere coltivato come bonsai







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