mercoledì 14 dicembre 2022

Acacia di Costantinopoli (Albizia julibrissin)

 L’albrizia julibrissin è un albero (o arbusto) facente parte della famiglia delle Leguminosae. È molto comune nei giardini del nostro paese dove giunse, verso la metà del 1700, da Costantinopoli (da cui il suo soprannome acacia di Costantinopoli o di Persia). Il suo nome scientifico invece è legato alla persona che la importò per la prima volta nel Vecchio Continente, dove si diffuse molto velocemente. Albero di medie dimensioni, originario dell'Asia, diffuso in Italia già dal 1700; molte altre specie di albizia sono presenti anche in Africa ed in Australia. Il fusto è eretto, con corteccia liscia, di colore verde scuro, tende a fessurarsi con il passare degli anni; gli alberi adulti raggiungono i 10-12 metri di altezza, sviluppando un'ampia chioma ad ombrello. il fogliame è molto delicato e leggero, costituito da foglie bipennate, costituite da piccole foglioline ovali, di colore verde brillante, caduche. In estate produce, da giugno-luglio, fino alla fine di agosto, numerosi fiori profumati, costituiti da capolini di colore rosato, riuniti in corimbi. In autunno ai fiori seguono i frutti, silique allungate, che seccano sull'albero, contenenti alcuni semi fertili. Pianta molto diffusa in Italia centro settentrionale, anche come alberatura stradale.Si tratta di alberi o grandi cespugli che possono raggiungere al massimo 12 metri di altezza, anche se di solito non superano i 6 metri. La chioma occupa in larghezza circa 5 metri La loro zona di origine è tutta l’Asia sud-occidentale, in particolare le zone boschive nelle vicinanze di corsi d’acqua. La chioma ha forma espansa. Le foglie, decidue e bipennate, sono lunghe fino a 50 cm con numerose foglioline, affusolate all’apice, non dentate, lunghe circa 1 cm, verde scuro e lisce su entrambe le pagine. La corteccia risulta bruno scura e liscia. I fiori individuali, piccoli, sono molto vistosi grazie agli stami lunghi, rosa, portati in grappoli densi e vaporosi che si schiudono dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno. I frutti hanno forma di baccello e possono arrivare a misurare anche 15 cm di lunghezza. Essendo un albero subtropicale non può essere considerato totalmente rustico. Generalmente riesce a sopportare anche fino a -15°C, ma per brevi periodi. Vi sono però cultivar più sensibili di altre che possono cominciare a patire anche già a -5°C. È invece albero adattissimo ad aree siccitose e a terreni salmastri, anche in prossimità delle coste. Cresce piuttosto lentamente, bisognerà quindi attendere almeno 5 anni perché raggiunga dimensioni ragguardevoli. Famiglia e genere Leguminosae, gen albizia, specie julibrissin Tipo di pianta Albero o arbusto fino a 12 metri, generalmente 6 Esposizione Pieno sole Rustico Mediamente rustico, con variazioni significative a seconda della cultivar Terreno Ben drenato, ricco, ma non pesante o argilloso Colori Fiori rosa, rosso, bianco, fucsia Irrigazione Molto leggera, praticamente autonoma. Adatta ad aree secche Fioritura Dall’estate all’autunno Parassiti e malattie Psilla, cocciniglie, marciumi radicali e del colletto concimazione Ammendante organico in autunno, qualche manciata di granulare a lenta cessione in primavera.

Gli esemplari di Acacia di Costantinopoli prediligono le posizioni ben soleggiate, o anche semiobreggiate. In genere non temono il freddo, ma inverni particolarmente rigidi possono danneggiare i rami più giovani, per questo motivo è consigliabile porre a dimora questi alberi in una zona protetta dal vento invernale. Non temono l'inquinamento e sopportano discretamente la salsedine.


Si consiglia di annaffiare le giovani piante di acacia di costantinopoli messe a dimora in primavera, evitando di lasciare il terreno asciutto per periodi di tempo prolungato; le piante ormai stabilizzate in genere si accontentano delle piogge, salvo casi di clima particolarmente siccitoso, nel qual caso è consigliabile intervenire bagnado il terreno in profondità almeno ogni 10-15 giorni. Verso la fine dell'inverno interrare del concime organico ai piedi del fusto, mesoclandolo bene al terreno.


La moltiplicazione dell'acacia di costantinopoli avviene per seme, in primavera, o anche per talea in estate. La germinazione dei semi è molto facile, infatti questi alberi tendono ad autoseminarsi.

Da alcuni anni nell'Italia settentrionale le piante di albizia sono state attaccate da un parassita molto aggresivo, che le sta decimando, si tratta di una particolare specie di psilla, per evitare la morte delle piante è bene trattare gli alberi attaccati da tale parassita non appena se ne notano i primi esemplari.

L' albizia di Costantinopoli coltivata come Bonsai


Collocazione: esterno, al sole

Concimazione: da marzo a giugno e da agosto a settembre.

Rinvaso e potatura: da novembre a marzo.

Defogliazione: no.

Applicazione filo: da maggio a ottobre.

Irrigazione: annaffiare abbondantemente quando il terriccio è asciutto.

Disinfezione: in primavera e in estate

Vaso: smaltato o naturale. 





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