sabato 17 dicembre 2022

LA ROSA DI JERICHO

 La rosa di gerico è una specie della famiglia delle Selaginellacee ed è originaria della Terra Santa ed è stata introdotta in Europa dai Crociati. La rosa della resurrezione è una pianta molto particolare, a prima vista ha l'aspetto di un bulbo rinsecchito, senza vita, ma se la si mette in un vaso o in un piatto con dell'acqua fiorisce colorandosi di un bel verde acceso. La temperatura dell'acqua determina la tonalità di verde, non deve mai essere inferiore ai 15 gradi, inoltre non bisogna tenere la pianta in acqua per più di tre giorni. Una volta che si è schiusa e che l'acqua si è prosciugata, si richiude da sola e bisogna attendere almeno un paio di settimane per poterla innaffiare nuovamente. Può resistere in ambienti aridi per anni e questa sua capacità di rinascere è dovuto alla necessità di adattamento ad ambienti ostili.

La rosa di gerico è abituata ai climi desertici, infatti siamo abituati a vederla rotolare tra la sabbia desertica durante le tempeste. Il bulbo è fatto di tantissimi rami secchi di colore marrone e rotola fino a quando non riesce ad attaccarsi con le sue radici alle pochissime pozze di acqua che compaiono nelle oasi: la rosa del deserto ne risucchia l'acqua schiudendosi in tantissime foglie verdi. Nel suo habitat naturale il ciclo vitale della rosa di gerico termina con l'arrivo della stagione secca: durante questo periodo la pianta si disidrata, ripiega i rami come se fosse un riccio però così facendo riesce a proteggere i semi, che vengono custoditi, e non vengono dispersi in maniera prematura. I semi, se ben custoditi, possono rimanere vivi per anni fino a quando non ci sarà una nuova schiusura. Il processo di ripiegamento e di distensione può ripetersi innumerevoli volte sia che la rosa di gerico si trovi nel suo habitat naturale che in un ambiente domestico.

La rosa di gerico non necessita di un terreno e nemmeno di particolari sostanze per potersi sviluppare. Non c'è humus, non esiste drenaggio, è semplicemente un miracolo del deserto che rotola finché non trova un pò d'acqua per nutrirsi. Quando la si lascia al sole è importante che nel piattino in cui si trova non ci sia acqua perché i rametti potrebbero diventare scuri e neri. Quando la rosa del deserto si trova nel periodo di fioritura è caratterizzata da foglie piccole, ricoperte da una spessa cuticola e squamiformi con la parte inferiore provvista di una piccola appendice che viene chiamata ligula e che ha il compito di assorbire l'acqua che si deposita sulle foglie. La rosa della resurrezione è capace di sopravvivere da sola per tantissimi anni, se l'uomo interviene deve solo assecondare la sua natura mettendo in atto solo dei piccolissimi accorgimenti.Già il nome di questa pianta ossia fiore della resurrezione ci indica che non esistono molti parassiti, insetti o funghi capaci di ledere lo sviluppo o la crescita di questo tipo di fiore. L'unica cosa a cui dover fare attenzione se si possiede una rosa di gerico è la muffa che si deposita all'interno dei rami. Se durante la fase di schiusura resta in vegetazione troppo a lungo, ossia per un periodo superiore ai tre giorni può capitare che uno strato di muffa ricopra le sue radici. Questo tipo di problematica si può presentare anche se l'acqua in cui viene immersa supera i tre centimetri, è importante che siano solo le radici ad essere bagnate. L'unico modo per sperare che la muffa vada via è quello di tenerla al caldo per un periodo abbastanza prolungato ma in ogni caso neanche la muffa ucciderà la rosa di gerico.






Perfino nella Bibbia viene nominata questa pianta, addirittura in relazione a Gesù, alla sua crocifissione e resurrezione. Sempre secondo la leggenda, infatti, pare che la Rosa di Gerico fiorisse regolarmente quando il Messia era ancora in vita sulla croce, ma nell'attimo stesso della sua morte seccò improvvisamente.Misteriosamente, la Rosa ritornò a nuova vita dopo la resurrezione di Cristo e da quel momento divenne il simbolo per eccellenza della rinascita dell’umanità. Per questo motivo, viene chiamata anche pianta della resurrezione.


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