domenica 11 dicembre 2022

IL TAXUS BACCATA O ALBERO DELLA MORTE

 Il tasso è conosciuto come albero della morte in quanto tutta la pianta, escluso l’arillo (molto appetito dagli uccelli) è molto tossica e contiene una sostanza mortale, la tassina, da cui deriva il nome volgare. 

Quelli che sembrano i frutti in realtà sono degli arilli: escrescenze carnose che ricoprono il vero seme.
Inizialmente verdi, ma carnosi e rossi a maturità, gli arilli contengono un solo seme, duro e molto velenoso; la polpa invece è innocua e commestibile.

Albero sempreverde, alto 15-18 m, può raggiungere dimensioni maggiori in esemplari secolari (nel Supramonte sardo è stata segnalata una pianta di 28 metri di altezza; Cabiddu 1993) ma lo si può riscontrare anche in forma arbustiva

È una specie a lenta crescita ma molto longeva (esistono alcuni esemplari con età superiore al migliaio di anni).


La chioma generalmente è piuttosto espansa con forma di piramide ad ampia base. Il tronco normalmente breve e rastremato, raramente indiviso, con numerose costolature. Corteccia di colore rosso bruno liscia che si desquama con l’età in placche longitudinali, sottili e leggermente rilevate. Foglie aghiformi appiattite, lunghe circa 1,5-3 cm e larghe 3-5 mm, lineari, mucronate, decorrenti sul ramo, di colore verde scuro e lucide sulla pagina superiore, verde più chiaro con sfumature giallastre su quella inferiore.   

Assenza dei canali resiniferi. Pianta dioica con le strutture maschili, che si formano sui rami di un anno, rappresentate da piccoli coni globosi giallastri portati all'ascella delle foglie; le strutture femminili generalmente isolate e alla base delle foglioline, sono formate da piccoli coni verdastri. Il seme è ovoidale, privo di ala e di tasche resinifere, avvolto quasi completamente (ad eccezione dell’apice inferiore) da un involucro carnoso (arillo), intensamente colorato di rosso a maturità, di sapore dolciastro. Impollinazione anemofila, disseminazione ad opera degli uccelli.

Il re dei tassi della Sardegna si trova a Badde Salighes, a 850 metri s.l.m., in comune di Bolotana, accanto alla casa di Benjamin Piercy ( ingegnere gallese che nel XIX secolo progettò la prima ferrovia sarda e qui rimase costruendo un’azienda agraria all’avanguardia): nei pressi di villa Piercy, recentemente recuperata, in un parco che ospita diversi alberi esotici fra i quali un monumentale abete di Spagna, una porticina sul viale principale conduce all’Agorà dei tassi. In questo lembo di bosco si può ammirare uno tra i tassi millenari monumentali tra i più grandi d'Europa: il suo grosso tronco tondeggiante (770 cm di circonferenza, a petto d’uomo, e circa 15 m di altezza) è cavo, barbuto, una meraviglia botanica. A caratterizzare la monumentalità di questo splendido esemplare, oltre all'età, sono le dimensioni e la presenza lungo tutto il fusto di densissimi ricacci che gli conferiscono un aspetto fiabesco.


Questa pianta si presta benissimo alla creazione di siepi o come albero singolo perfetto per abbellire aiuole o ingressi grazie, soprattutto, alle svariate forme che può assumere. Il tasso è, infatti, una delle piante più utilizzate nell’arte topiaria, ovvero, in quella disciplina che prevede una potatura volta a ottenere delle forme particolari, una sorta di scultura con le piante.

Da secoli, il tasso a causa del suo elevato contenuto di tassina, una sostanza altamente tossica è, anche, conosciuto come albero della morte. In passato, veniva utilizzato per la creazione di veleni capaci di indurre un decesso improvviso per paralisi cardiaca o respiratoria.


Dagli anni ’90, invece, un’estratto di questa pianta viene utilizzato con successo in ambito chemioterapico per la cura di alcuni tipi di tumori.

IL TASSO COLTIVATO COME BONSAI

Posizione: il tasso preferisce un luogo con sufficiente luce anche se ben tollera l’ombra, tuttavia nell’ombra profonda tende a crescere meno fitto. Nei climi caldi e asciutti proteggete i tassi dal forte sole pomeridiano d’estate. In inverno il tasso va protetto dalle forti gelate combinate a luce del sole e venti gelidi. Le soffici radici e la vegetazione soffrono particolarmente queste dure condizioni invernali. Dato che il tasso è sempreverde richiede sufficiente luce anche in inverno.


Annaffiatura: annaffiate il tasso appena il terreno si asciuga, ma non lasciate le radici perennemente umide. Una buona prassi è nebulizzare la chioma con acqua decalcificata. Il tasso tollera un valore Ph tra 5 e 8.


Concimazione: usate concime organico solido ogni quattro settimane o un concime liquido ogni settimana durante la stagione di crescita.


Potatura e legatura: i tassi possono essere potati al legno più maturo e rigermogliano facilmente. Le nuove cacciate vengono cimate e i vecchi aghi pinzati in estate per far filtrare sufficiente luce nelle parti interne della pianta e agevolare le gemme interne e la ramificazione. La legna secca è una caratteristica importante dei bonsai di tasso più maturi. Assicuratevi di identificare le vene vive prima di eliminare la corteccia per creare nuovi shari.

I vecchi rami del tasso sono piuttosto duri e difficili da piegare, i ramoscelli più giovani sono più flessibili e facili da impostare. La legatura può essere fatta tutto l’anno. Tutto riferito a piante forti ed in salute. Le piante deboli devono prima di tutto riacquistare vigore.


Rinvaso: rinvasate il tasso ogni due, quattro anni; gli esemplari più maturi possono aspettare anche di più. Le radici possono essere potate decisamente. Usate una miscela standard di terra, con più humus nei climi caldi per trattenere più acqua.


Riproduzione: il tasso può essere riprodotto da seme, talea o margotta. Le talee vengono prelevate in estate, il modo più efficace è prelevare piccoli ramoscelli dai rami della pianta madre.


Parassiti e malattie: Cocciniglie e cotonose possono talvolta colpire il tasso, in tal caso usate un pesticida specifico. Anche il tonchio può causare seri problemi, dato che gli adulti mangiano foglie e corteccia e le larve si nascondono tra le radici e le mangiano. Il marciume radicale accade in caso di eccesso di annaffiatura.





(Il  Tasso di Fonte avellana nelle Marche, si tratta di un esemplare di tasso (Taxus baccata). Ha un'età approssimativa di 600 anni, presenta un'altezza di 16 metri, un tronco dal perimetro di circa 5 metri e si ritiene che sia l'albero più vecchio delle Marche ed è uno dei tassi più grandi d'Italia.)

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