lunedì 26 dicembre 2022

PICEA ABIES L' ALBERO DI NATALE

 Il Natale è ormai è giunto e probabilmente avrete già casa o in giardino il vostro caratteristico albero, abete o abies.

Ogni paese ha la sua tradizione ma anche in ogni famiglia ci sono piccoli riti, o particolari caratteristiche che rendono unico l’albero di natale: per quanto si possa avere la stessa pianta, e sistemare decorazioni simili, il risultato finale sarà sempre diverso, e forse anche per questa sua unicità ci affascina così tanto.

In realtà l’amore verso l’albero di natale ha origini antichissime: dai Celti prima, che usavano decorare i rami di conifere sempreverdi per celebrare il solstizio d’inverno, ai cristiani poi, che ripresero questa tradizione aggiungendo quella dell’agrifoglio.

In ogni piazza ormai siamo abituati a vedere eretto un abete, abbellito con luci e decorazioni e molti pensano che questa usanza sia nata a Tallin in Estonia con l’erezione del primo abete nella piazza cittadina nel 1441, attorno al quale la popolazione ballava intenta nella ricerca dell’amore. Altri pareri rimandano la nascita di questa consuetudine alla Germania o alla Svizzera; quello che è certo è che dal nord Europa si è poi diffusa in tutto il continente e poi nel mondo.

Per un occhio non esperto un abete vale l’altro, ma in realtà le specie abies e picea hanno diverse varietà che possono essere utilizzate come albero di natale, ed ognuna ha caratteristiche diverse.

La picea abies è conosciuta anche come abete rosso, il cui nome deriva dalla corteccia di colore rosso-marrone, e senza dubbio è la specie più diffusa in italia; ha un profumo di resina inconfondibile e delicato, ma anche il difetto di perdere molti aghi, rendendo poco agevole la sua presenza in casa.


Conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Portamento piramidale molto stretto all'apice con rami che puntano verso l'alto. Può raggiungere anche i 50 mt di altezza. Foglie aghiformi, appuntite con particolare sezione quadrata, lunghi fino a 2,5 cm. La corteccia è sottile e rossastra e con l'età si divide in placche rotondeggianti o quasi. I fiori sbocciano in aprile-maggio. Quelli femminili dopo l'impollinazione danno origine alle pigne, cilindriche e pendule lunghe 10-20 cm di color verde-rossiccio. Detto anche "Albero di Natale" in quanto per tradizione è quello più usato per l'allestimento natalizio.

L’abete rosso nome comune del picea abies excelsa cresce spontaneamente lungo i pendii di tutto l’arco alpino tra freddi inverni ed estati tiepide, nell’Europa a clima boreale. 


L’abete rosso è una delle piante più longeve al mondo. Alcune di queste piante infatti sono in grado di superare i 1000 anni d’età, si possono quindi definire alberi molto longevi e una volta piantati nel proprio giardino possono tenere compagnia per molto tempo. Se avete in casa un albero di Natale e state pensando dopo le feste che ne faccio se non ho il giardino? potete trasformalo in un BONSAI questa essenza si presta  benissimo ad essere coltivata a bonsai di solito in stile eretto ma per i più esperti in piegature tramite un attrezzo specifico (la fessuratrice per tronchi) potremmo dare uno stile più armonico.

LA PICEA ABIES BONSAI

In arte bonsai la specie più apprezzata è la Picea Abies. La Picea si adatta perfettamente a tutti gli stili a tronco eretto, essendo la sua silhouette in natura quasi sempre conica. Le formazioni consigliabili sono quindi l’eretto formale ed informale; è particolarmente adatta anche per realizzare boschetti, visto che il suo tronco solitamente non presenta curve pronunciate. Altre peculiarità importanti per l’educazione a bonsai, sono il suo fogliame minuto e la crescita rapida e vigorosa del tronco: caratteristiche che facilitano notevolmente la formazione e la modellatura.

La Picea è una specie tipica delle zone fredde: ciò potrebbe far pensare che si tratti di una pianta molto robusta, ma in realtà non sopporta bene né il freddo, né il caldo e nemmeno il clima troppo secco. Bisognerà far attenzione soprattutto all’inizio della primavera, momento in cui il clima cambia bruscamente ed è necessario adottare un controllo molto meticoloso, curando particolarmente l’annaffiatura e la nebulizzazione del fogliame. Poiché le sue radici hanno bisogno di suolo fresco, è meglio evitare di collocarla in pieno sole, scegliendo invece un luogo a mezzombra e arieggiato. Si evitino anche collocazioni in zone poco luminose. In inverno è necessario proteggerla dalle gelate intense e prolungate.


Soprattutto nei mesi più caldi ama frequenti nebulizzazioni del fogliame. Per quanto riguarda le radici, si bagna a fondo la terra, lasciandola poi quasi seccare prima di irrigare nuovamente: in questo modo si riesce a fornire anche un’aerazione adeguata.

È necessario che il substrato sia poroso ed evitare che il contenitore possa inzupparsi, fornendogli un buon strato di drenaggio. Il composto più adatto a questa specie è costituito da: akadama 100% di granulometria medio/grossa.

Il trapianto si esegue in primavera ogni due-tre anni, quando le gemme cambiano colore, conservando sempre 1/3 della massa di terra originale, infatti è consigliabile non potare eccessivamente l’apparato radicale. Considerando che, anche in natura, le radici della Picea non sono molto profonde si possono utilizzare vasi piani; tuttavia in zone con estati calde e molto secche sono consigliabili contenitori profondi.

Dall’inizio dell’autunno alla fine dell’inverno i rami vanno potati e sfoltiti. Poiché la Picea ramifica abbondantemente e con facilità, si sfoltisce lasciando ramoscelli alterni con l'obiettivo di creare un profilo triangolare, ecco perché si cercherà di mantenere più lunghi i rami della base e più corti quelli dell’apice.

I germogli della Picea sono sottili, minuti e non crescono molto, pertanto anche se non si pinzassero, l’albero non perderebbe la forma, tuttavia la pinzatura è necessaria affinché i rami aumentino in densità. I germogli spuntano a forma arrotondata, ma il momento giusto per pinzarli è quando appaiono come piccole ghiande e raggiungono 1 o 2 cm di lunghezza. Se i germogli si sono sviluppati al punto di richiedere l’intervento con le forbici, anziché con le dita, significa che è già troppo tardi per pinzare. Si pinzano i germogli forti dell’apice e delle punte dei rami e solo leggermente quelli deboli delle zone interne e basse. Generalmente i germogli si pinzano dalla base, ma se l’albero non è abbastanza vigoroso si corre il rischio di far seccare l’intero ramo: bisognerà lasciar crescere le parti deboli senza pinzarle, per equilibrare il vigore dell’albero. È indispensabile applicare anche un’accurata selezione dei germogli: le zone troppo folte vanno alleggerite, lasciando solo 2 o 3 germogli in modo che arrivi sole ed aria all’interno dei rami. Le gemme rivolte verso l’alto e quelle rivolte verso il basso vanno eliminate, preferendo le crescite orizzontali: trascurare questa operazione, significa trovarsi la stagione successiva con un ammasso confuso di nuovi germogli alle estremità dei rami. Dopo la selezione delle gemme e la pinzatura, l’albero produce una seconda, vigorosa, vegetazione che dovrà essere controllata soprattutto nelle zone forti.


L’avvolgimento si applica in autunno. Ha un legno molto flessibile pertanto ai rami si può fare assumere qualsiasi forma. Considerando che la sua silhouette è generalmente triangolare, spesso è più comodo utilizzare tensori per abbassare la posizione dei rami; in questo modo si evita anche di schiacciare gli aghi con il filo. Si tenga presente che pur essendo l’avvolgimento una tecnica efficace di modellatura, con la Picea capita sovente che i rami tendano a rialzarsi quando si toglie il filo. Se ciò accadesse, occorre avvolgere nuovamente. Durante l’operazione di avvolgimento è importante vaporizzare spesso la pianta.

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico  insieme al Concime Stimolante, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B  al posto del Concime Liquido Organico.

Le malattie che più frequentemente si manifestano sulla Picea sono quelle fungine, ma anche gli acari sono suoi acerrimi nemici: durante l’inverno è consigliabile applicare un paio di trattamenti preventivi con liquido jin in soluzione di 1:30. Se si manifestasse qualche attacco, utilizzare subito il rimedio appropriato, applicando almeno tre trattamenti a distanza di 10 giorni uno dall’altro.












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